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domenica 6 gennaio 2013

TU MI INSEGNI...

I DONI DELLA MORTE

Doni della Morte (Deathly Hallows) sono tre oggetti magici descritti nel libro Harry Potter e i Doni della Morte. Xenophilious Lovegood, padre di Luna, rivela a Harry, Hermione e Ron la possibile esistenza di questi oggetti, creati, secondo la leggenda, dalla Morte stessa, attraverso i quali il possessore di tutti e tre diventerebbe il "Padrone della Morte". I tre Doni della Morte vengono descritti ne "La Storia dei Tre Fratelli", presente nel libro "Le fiabe di Beda il Bardo".

Harry crederà per un momento che Silente voglia che Harry diventi il possessore dei tre Doni in una lotta tra queste e gli Horcrux.


Questi tre oggetti sono:


La Bacchetta di Sambuco (Stecca della Morte o Bacchetta del destino)è una bacchetta magica invincibile che agisce come tale nelle mani di un proprietario legittimo: per conquistarla e poterla usare bisogna sconfiggere il suo possessore. Tuttavia la particolarità della bacchetta richiedeva che una persona poteva diventarne proprietario solo dopo aver ucciso il precedente possessore, e non disarmato o sconfitto, come era per le altre bacchette. Questa leggenda fu smentita da Silente, ribadendo che la Bacchetta di Sambuco veniva ereditata allo stesso modo delle altre. La bacchetta è stata donata dalla Morte al maggiore dei fratelli Peverell, identificato in Antioch, "un uomo bellicoso" che "chiese una bacchetta degna di un mago che aveva battuto la Morte!". Passata di mano molte volte, è appartenuta a Gellert Grindelwald, poi ad Albus Silente, che lo sconfisse in duello, successivamente a Draco Malfoy, che ha disarmato Silente prima che Severus Piton lo uccidesse, ed infine ad Harry, in seguito alla sua vittoria su Draco a Villa Malfoy: né Severus Piton né Voldemort, che hanno posseduto la bacchetta per un certo periodo di tempo, ne erano i legittimi proprietari, pertanto la bacchetta non era realmente invincibile nelle loro mani. Harry deciderà poi di non usarla: se morirà di morte naturale, la storia della bacchetta avrà fine.


La Pietra della Resurrezione è una pietra in grado di rievocare i morti in uno stato di semi-vita. Appartenne al secondo fratello, Cadmus Peverell e venne ereditata dalla famiglia Gaunt, da cui venne incastonata in un anello. Essa funziona tramite la rotazione sul palmo della mano: le persone riportate in vita sono in una condizione posta a metà strada tra quella dei fantasmi e quella delle persone viventi e sono infelici perché la Terra non è il luogo che dovrebbero abitare. La pietra, incapace di donare vera felicità, portò Cadmus al suicidio.



Il Mantello dell'Invisibilità non si logora nel tempo ed è immune a qualsiasi tipo di incantesimo, al contrario dei comuni mantelli; dice infatti Xenophilius Lovegood, padre di Luna, a Harry, Ron ed Hermione:
[...] Il terzo Dono è un vero Mantello dell'Invisibilità [...] non è un mantello da viaggio intriso di un Incantesimo di Disillusione, o rivestito da una Fattura Abbacinante, o tessuto con lana di Camuflone, che all'inizio riuscirà a celare chi lo indossa, ma col passare degli anni sbiadirà fino a diventare opaco. Stiamo parlando di un mantello che rende chi lo indossa completamente, veramente invisibile, e dura in eterno, fornendo una dissimulazione costante e impenetrabile, quali che siano gli incantesimi che gli vengono scagliati contro.
(Pag. 380 di Harry Potter e i Doni della Morte)
Il mantello fu donato dalla Morte a Ignotus Peverell, lontano antenato di Harry, sepolto a Godric's Hollow, che in seguito lo donò a suo figlio. Harry lo erediterà dal padre e, seguendo la successione, lo donerà al figlio.


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