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martedì 15 gennaio 2013

Gennaio - Benin - Vudu Festival

Nella zona costiera africana degli stati Benin, Ghana e Togo la religione predominante è il Vuduismo: è la religione degli antenati e il termine Vodun, o Vodu simboleggia lo spirito che da forma e sostanza ad ogni cosa, a tutto l'universo.
Benin - Ouidah - La porta del non ritorno
Monumento alla memori degli schiavi
imbracati per le americhe
Purtroppo noi occidentali siamo condizionati dai mass media e da decine di film che ci hanno inculcato il concetto di Vudù come di pratiche di magia nera volte al male, alla disumanizzazione di persone che vengono trasformate in zombie contro la loro volontà per servire un padrone. Questo condizionamento nasce da ignoranza e pregiudizi e, forse, da qualche praticante del Vudù Haitiano che ha cercato di farne cattivo uso. Infatti questa religione è praticata anche in alcune zone dell'America da comunità che discendono dagli schiavi portati a forza dall'Africa ai tempi della colonizzazione del nuovo mondo.
In relatà il Vudù non può essere usato per fare del male, ma permette solo fini positivi; chi avesse intenzioni malvagie sa che il male gli si torcerà contro. E’ una religione molto semplice: chi chiede la salute per  sè  e per la famiglia, chi vuole giustizia per uno sgarbo ricevuto, chi spera in una buona pesca pianta un legno su un mucchietto di terra e attende. Se gli spiriti lo esaudiranno tornerà con un pollo e coprirà con sangue e piume il semplice altare di terra.

Ogni anno in Benin si svolge un vero e proprio festival, ricco di riti e celebrazioni dove i partecipanti, vestiti di tessuti dai colori sgargianti, fasciati di pelle di animali e monili di osso, suonano tamburi e ballano per aiutare i celebranti a raggiungere la trance per entrare in contatto con le divinità, per ricevere consigli, profezie o punizioni. Il ruolo dei danzatori è quello di tenere lontane le entità maligne in modo che i celebranti entrino in contatto solo con gli spiriti ancestrali benevoli e positivi.
Nonostante alcuni santoni haitiani affermino di poter trasformare le persone in zombie, la realtà appare ben diversa: sono solo i celebranti spiritualmente più forti che, durante la trance, lasciano che dal loro corpo si allontani una delle due anime per farsi guidare dalla divinità. Questo è lo stato di zombie, una profonda estasi nel momento in cui Ougan e Mambo (celebranti, maschi o femmine) particolarmente dotati possono entrare in contatto con gli spiriti ancestrali.

La festa più famoso è quella che si tiene a Ouidah.
Qui si trovano bancarelle che espongono teste di animali essiccate al sole, parti di animali macellati, pietre, corna e radici, oltre a numerosissime statuette portafortuna dall'aspetto talvolta inquietante. Questi amuleti hanno forme e decorazioni diverse e servono a risolvere i problemi della vita quotidiana.
 Se si vuole però che questi oggetti comuni acquistino potere e si trasformino in feticci, è necessario che vengano benedetti da un “fetichero”.
In Benin i villaggi vengono protetti dai pitoni che, giganteschi ma innocui, si lasciano maneggiare tranquillamente non solo dai guardiani dei templi, ma anche dai fedeli che accorrono a venerarli. Girano nel recinto del tempio o per le strade della città o stanno immobili nella stanza al centro della zona sacra.

Ouidah - Il tempio dei pitoni
I visitatori sono invitati ad interagire
con i serpenti, protettori della città
Il festival Vudù può sembrare cruento perchè vengono officiati dei sacrifici animali ma forse è uno dei pochi rituali di antiche religioni giunto fino ai giorni nostri quasi inalterato, come tale merita rispetto e una conoscenza corretta, non deviata e distorta dai mezzi di comunicazione che l'hanno snaturata e resa uno spauracchio da film dell'orrore. Qui il sangue degli animali serve ad onorare la forza spirituale degli elementi naturali cui le divinità hanno dato forma e sostanza: aria, acqua, terra e fuoco, solo per fini benefici e per assicurare un buon futuro a tutta la comunità.

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