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giovedì 20 dicembre 2012

Garuda

Garuda (sanscrito: गरुड Garuḍa), l'aquila, è una divinità induista minore, il monte (vahanam) di Viṣṇu, e una delle forme della divinità nell'induismo; è rappresentata con piume d'oro, faccia bianca, ali rosse, becco e ali d'aquila, ma un corpo spesso umano. Indossa una corona sulla testa come il suo padrone, Viṣṇu; è antica ed enorme, al punto da oscurare il sole.
Secondo alcuni studiosi il nome deriverebbe da gara-ud-di, che significa "colui che aspetta il veleno", oppure "colui che porta un gran peso", mentre secondo altri deriverebbe da Garuman, il dio vedico del sole. Un racconto mitico narra che dopo essersi seduto su un ramo, accortosi che stava cedendo per il gran peso, visto che ospitava ben 40.000 asceti, con un gran sforzo è riuscito a sollevarlo.

Nei testi Veda è presente il più antico riferimento a Garuda, con il nome di Shyena, laddove si dice che questo maestoso uccello avrebbe portato il nettare degli dei (amrit, Amirta) sulla Terra del Cielo.
I Purana, molto successivi, riferiscono di Garuda, indicando che Shyena e Garuda siano la stessa divinità (e questo è un processo di assimilazione avvenuto nel tempo); una delle 5 facce di Sri Panchamukha (“cinque facce”, metamorfosi di Hanuman) e’ Mahavira Garuda, rivolta ad occidente.
Si crede che pregando Garuda sia possibile curare gli effetti del Veleno.

La statua di Garuda nel Garuda Wisnu Kencana
Nella mitologia Buddista, i Garuda (in Pāli Garuda) sono una razza divina di enormi uccelli predatori intelligentissimi e socialmente stratificati (vi sono Garuda re, poi Garuda di prime generazioni potenti ed influenti, poi Garuda minori, ecc…). Sempre dalla lingua Pāli conosciamo un altro nome per indicare i Garuda, ossia suparsa o suparda, il cui significato potrebbe essere tradotto con “dalle ali eccellenti”.
Garuda sono nemici dei Naga, cui danno la caccia: nel Mahasamyatta Sutta si narra che Buddha abbia ottenuto la pace tra Naga e Garuda.
Secondo la mitologia buddista le loro dimensioni sono enormi: si tramanda che quando una Garuda dispieghi le sue ali crei degli uragani che oscurano il cielo e che distruggono le case; sempre secondo la tradizione buddista, un uomo paragonato alla Garuda, è così piccolo che potrebbe nascondersi da una sola delle sue piume senza essere scoperto (Kātātī Jātaka, J. 327).
Come accennato precedentemente, le Garuda hanno città e re, ed alcune di loro hanno la proprietà magica di trasformarsi con sembianze umane quando desiderano avere una qualche forma di relazione con gli uomini; in alcune occasioni alcuni Garuda hanno avuto relazioni con donne umane apparendo sotto questa forma.

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