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domenica 1 aprile 2012

Draghi tra caucaso e balcani

Presso alcuni paesi il drago viene identificato con il diavolo, il male, e molte volte gli vengono dati nomi nella lingua di popoli rivali per evidenziare i conflitti tra le nazioni.
In Bulgaria il 6 maggio è 'Gergiovden', il giorno nel quale si festeggia San Giorgio il vittorioso. San Giorgio è dipinto in moltissime icone ortodosse a cavallo del suo cavallo bianco con una lancia infilata nella gola di un enorme drago. La leggenda vuole che il drago fosse una vera e propria condanna per la vita già dura dei contadini: li attaccava senza risparmiare le greggi. Ma San Giorgio affrontò il drago riouscendo a sconfiggerlo e liberò in questo modo i contadini.

La storia più curiosa però la troviamo in Polonia, a Cracovia e riguarda il castello di Wawel.
Secondo la leggenda, il Wawel è stato costruito proprio sulla caverna in cui viveva un terribile drago, Smok Wawelski, che trucidava uomini e animali. Alcune versioni della storia raccontano anche di giovani fanciulle sacrificate per impedire al drago di devastare la città. Il re Krak, esasperato, emise un editto in cui dichiarava che chi avesse ucciso il drago avrebbe avuto metà del suo regno e sua figlia in sposa.
Con uno stratagemma un giovane calzolaio riuscì nell’impresa: diede in pasto al mostro una pecora riempita di zolfo. Per spegnere l’incendio che era in lui divampato, il drago fu costretto a bere quasi tutto il fiume Vistola fino a scoppiare, liberando la città dalla sua terrificante presenza.

Oggi all’ingresso della grotta (a cui si accede dalla scalinata di una torretta addossata al muro di cinta) vi è una scultura in metallo del drago con tanto di fiamme che gli escono dalla fauci ogni 5 minuti o, a richiesta mandandogli un sms! Le grotte sono lunghe 270 metri di cui solo 81 percorribili e sono divisi in 3 ambienti. L’uscita è sulla sponda del Vistola.

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