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martedì 20 marzo 2012

Il drago celtico

Il Drago non è dio né il diavolo bensì, secondo la mitologia celtica, rappresenta le forze sotterranee e i poteri della terra e delle acque profonde, nascoste e rigeneratrici di vita.
Il drago nella mitologia celtica-britannica è talvolta rappresentato come un serpente d’acqua. Ci sono molti riferimenti a draghi o serpenti nei miti celtici.  In molte occasioni i guerrieri Fianna hanno combattuto enormi draghi. Il drago era un simbolo che evocava in modo potente la buona sorte dei guerrieri celti. I compagni del Dio, grifoni o mostri anguiformi, definiti solitamente 'coppia di draghi', figurano incisi come emblema sui foderi di spada dei guerrieri dell'espansione storica.
Intarsiati talvolta di filo d'oro, accompagnano i guerrieri di ventura nelle loro peregrinazioni attraverso l'Europa nella ricerca della 'buona morte', che li renderà eroi simili agli dei.
La 'coppia di draghi' è attestata anche, in depositi votivi o in tombe, dalle isole britanniche ai territori danubiani di recente conquista.
Circa un millennio dopo, un testo gallese menziona i 'due serpenti d'oro' incisi sull'arma leggendaria di Artù, la spada Excalibur, i quali rendevano 'difficile a chiunque' osservarla.
La maggior parte delle culture ha considerato il drago come una creatura benevola che abita le  grotte, i laghi, e il centro della terra. Antico simbolo di ricchezza il drago simboleggiava il potere degli elementi, in particolare, quello della Terra, ma anche il tesoro del subconscio. Appare quando è necessaria un’iniziazione.
Le ali sono il simbolo del suo dominio sull’aria e sulle forze psichiche e esoteriche che vengono dalla sfera spirituale.
Ha il potere del fuoco e, col suo alito incandescente, brucia le impurità.
Può essere avvicinato soltanto dall’eroe che si è purificato dopo aver affrontato una serie di prove e rappresenta la meta della crescita interiore: la conoscenza perfetta del mondo spirituale e di quello materiale, Aldilà e Terra di Mezzo, secondo i celti.
Dalle forze controllate dalle “Ossa del Drago” venivano fatti risalire alcuni poteri dei druidi: il comandare sulla terra e sulla nebbia, stato intermedio fra acqua e calore, vero respiro del drago che trasuda dal suolo; la nebbia che confonde e immobilizza il nemico.
Il Drago è un mostro ibrido che investe tutti i territori dell’immaginario, sorge dal caos, sbuca alla luce dalle profondità della terra e delle acque profonde, e si installa su vette o valli isolate e nascoste, e negli antichi castelli, per dominare su timori e speranze dell’uomo.
Il Drago è fondamentalmente un Guardiano.
Col progressivo distaccarsi della spiritualità dalle forze della Natura, e con l’istituirsi delle religioni istituzionalizzate, in contrapposizione con la religiosità naturale primordiale, il Drago viene identificato col male, perdendo il vero significato che possedeva in origine.

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