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domenica 18 marzo 2012

Draghi italiani - lo Scultone

Le leggende folkloristiche sarde riferiscono dell'esistenza dello scultone, un animale rettiliforme simile ad un drago che uccideva uomini e animali: presso Baunei (Nuoro), la fuga di un drago chiamato Scultone avrebbe aperto la voragine detta del Golgo.
A eliminarlo definitivamente sarebbe stato Pietro apostolo, con un astuto accorgimento: poiché lo sguardo dello Scultone aveva il potere di uccidere, il Pietro lo avrebbe guardato per mezzo di un piccolo specchio, neutralizzando tale potere.
Secondo alcuni si tratta di uno Stellione (o tarentula  mauritanica) rimasto in letargo sotto terra per 10 anni. Secondo altre fonti si tratta di un serpente o di un rettile di grosse dimensioni, altri ancora lo descrivono come un drago dalla sette teste con una croce in cristallo sulla fronte che chi riuscirà a prendere avrà fortuna per 5 generazioni. In realtà nessuno l'ha mai visto, sia perché queste specie di mostro si nasconde alla vista, ma anche perché la sua comparsa è assai pericolosa, il suo soffio, infatti, può uccidere, così pure il suo sguardo.
Chi lo incontra, se non lo vede prima che lui lo veda, muore di colpo.

A Baunei, nella Sardegna orientale, ma più esattamente a San Pietro in Golgo, a qualche chilometro da una antica chiesa che porta questo nome, si apre una ampia e profonda voragine, comunemente nota proprio con il nome di “Golgo”.
Anticamente gli abitanti del paese erano terrorizzati proprio da uno Scultone ma un giorno da quelle parti passò San Pietro il quale, impietosito dalle richieste di aiuto si recò sui monti alla ricerca del luogo nel quale il mostro aveva trovato nascondiglio. L’animale uscì allo scoperto fissando San Pietro in modo da ucciderlo con lo sguardo ma il Santo recava con se uno specchio per mezzo del quale neutralizzò il potere dello Scultone. Afferrato per la coda lo Scultone venne sbattuto ripetutamente a terra, fino a quando il suolo non cedette inghiottendolo e lasciando aperta la profonda fenditura che ancora oggi è visibile.


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